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lunes, noviembre 10, 2003 :::
 
Fuente: L'Arena
Fecha: 10-11-03
Autora: Paola Azzolini


La storia dei giardini in un bel volume di Anna Maria Conforti presentato a Palazzo Giusti
I Paradisi del Veneto

Un patrimonio verde amatissimo, eppure in pericolo


Il crepuscolo oscura le grandi finestre che danno sul Giardino Giusti, ma i profumi e il fruscio delle foglie nel vento serale arrivano ugualmente nella grande sala dove, in armonia con l'ambiente, si parla proprio di giardini. Protagonista, il volume di Anna Maria Conforti Bellissima è dunque la rosa (Il Saggiatore), duecento pagine di testo e centocinquanta di schede a cura di Francesco Monicelli, che insieme costituiscono una storia e una guida sapiente alla visita di ciò che nel Veneto è rimasto degli antichi giardini cittadini e delle ville. In un clima festoso e cordiale illustrano l'opera Paola Marini e Loredana Olivato, presenti i due autori e un folto pubblico di amici e studiosi, ma anche di semplici cittadini interessati al patrimonio di cultura che i giardini rappresentano. Come sottolineano i relatori, Anna Maria Conforti ha scritto un libro importante, ma dallo stile affabile, semplice e preciso, aperto anche al lettore comune. E lo stesso va detto delle schede illustrative di Monicelli. È un tipo di saggistica, questa, troppo rara in Italia, dove il linguaggio specialistico allontana anche i più volonterosi. Accomuna i due autori la passione e l'impegno nella difesa dell'ambiente culturale, storico, ma anche naturale. La Conforti infatti è rappresentante del F.A.I e Monicelli milita nelle file di Italia Nostra, due tra le più agguerrite organizzazioni per la difesa intelligente del nostro patrimonio artistico e culturale.
La storia del giardino veneto (è l'excursus veloce ed efficace di Paola Marini) comincia con Cangrande e i giardini dei palazzi scaligeri, di cui rimane un brandello nella nostra Piazza della Posta. In questa fase il giardino è in città e anche a Padova esempi tuttora splendidi sono l'Orto Botanico e i chiostri del Santo. Nel primo Cinquecento una svolta è segnata dai giardini delle ville che sorgono al centro del podere agricolo delle famiglie nobili. Rispetto ai giardini di Bramante e di Raffaello, il giardino veneto nasce infatti da un più stretto rapporto con l'agricoltura, che Alvise Cornaro chiama «santa agricoltura». C'è l'esigenza di stare in villa, dove l' otium letterario può legarsi al negotium e cioè alla cura del patrimonio e dei campi. È evidente una stretta corrispondenza tra architettura delle ville, lavoro agreste e giardino. L'architettura di pietra si armonizza con quella delle piante, dei fiori e con il profilo stesso del paesaggio, come accade per esempio nella Rotonda palladiana.
Palladio però dava poca importanza al giardino; di più il discepolo Scamozzi, ma sempre il senso dell'architettura della villa e del giardino sta nel fondersi di arte e natura. Allo scopo contribuisce, insieme alle altre arti, anche la botanica. A questo felice matrimonio allude anche il titolo del volume, che viene da una frase di Francesco Pona, il medico veronese vissuto nel ’600, autore di un volumetto, Il sileno , dedicato proprio al giardino Giusti. Nell'ultimo Cinquecento l'architettura dei giardini si arricchisce di valori simbolici e arcani. Il giardino, già metafora terrestre del Paradiso, diventa percorso iniziatico, un viaggio tra mostri e insidie fino a raggiungere la salvezza, come fra le statue di giganti e di animali fantastici di Bomarzo, quasi rivelando il volto notturno dell'armonia rinascimentale. Infine il volume si chiude sulla vicenda dei giardini settecenteschi, quando la moda del giardino inglese, con la sua artificiosa naturalezza, soppianta nei gusti dell'aristocrazia, il giardino all'italiana.
Loredana Olivato ha messo in rilievo l'esiguità della bibliografia italiana sull'argomento, a cui invece è stata dedicata molta attenzione dalla critica anglosassone. Proprio una serie di saggi usciti negli anni Settanta dall'università di Harward indica, come direttiva di indagine, i legami tra l'architettura arborea, vegetale e quella di pietra.
Chiudono l'incontro i due autori, abbastanza commossi, dichiarando l'intenzione da cui l'opera nasce: la simpatia per i giardini rimasti e il timore per i pericoli che corrono.


An na Maria Conforti, Bellissima è dunque la rosa. I giardini dalle Signorie alla Serenissima, Il Saggiatore, Milano, 2003, pp.349, euro 25





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viernes, noviembre 07, 2003 :::
 
Fuente: Archeo
Fecha: octubre 2003. Numero 10
Autora: Francesca Morandini

Los jardines de la Brescia romana
Un nuevo y más amplio recorrido de visita

La visita del area arqueológica de la Domus dell'Ortaglia. abierta desde el 1º de marzo en el interior del Museo de la ciudad, en el monasterio benedicti longobardo de Santa Giulia. Se extiende ahora fuera de los muros de las habitaciones. Las investigaciones arqueológicas efectuadas entre el 2000 y el 2001 en la domus ha puesto en evidencia dos áreas no edificadas, rodeadas de muros de piedra, en unión directa con las habitaciones por lo cual se ha sugerido la hipótesis de una función de horti o viridiaria.

En apoyo de esta hipótesis arqueólogos, arquitectos y expertos en botánica han buscado evocar en la decoración de este espacio, las principales características de un hortus, con plantas de fruto y de olor, y de un jardin ameno, plantando especies arbóreas bien conocidas en edad romana (vid, higuera, membrillo, ciruelo, oleandro) y compatibles con el clima y la morfología de este contesto residencial de la la antigua Brescia, en las laderas del cerro Cideneo. En particular han estado priorizadas las plantas de fruto y flores reproducidas en los pavimentos y mosaicos y en los frescos murales de la domus vecina como, por ejemplo, , granado, níspero, peral, acanto y rosa.

El área se ha enriquecido por la exposición de elementos arquitectónicos de época romana provinientes de la ciudad que evocan la grandielocuencia de los otros edificios urbanos, hoy desaparecidos, coexistentes con aquellos conocidos y todavía visibles en el tejido urbano contemporáneo (Capitolio, foro, teatro, basílica).




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