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Jardines de Italia


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domingo, julio 24, 2005 :::
 
Fuente: Ansa
Fecha: 21-7-05

Inaugurato il parco del Castello narrato da Boccaccio

PALERMO

E' stato restituito al suo antico splendore l'antico Giardino arabo annesso al Castello della Zisa, dove Boccaccio ambiento' una novella. Sui tre ettari strappati al degrado da oggi troneggia un'imponente vasca, zampilli d'acqua, aiuole seminate a prato e punteggiate da oltre 60 varieta' mediterranee. Restaurati anche i 13 dammusi. Gli edifici saranno adibiti a biglietteria, book shop, bar e in futuro, anche un ristorante. Costo complessivo dell'opera, circa 5 mln.



Fuente: Il Giornale
Fecha: 23-7-05

Alla Zisa rifiorisce il giardino degli arabi

Palermo

Ci sono voluti diciannove anni, ma alla fine il Castello della Zisa, costruito a Palermo da re Ruggero e abitato a lungo da Federico II, riavrà il suo Genoardo, l'antico parco di caccia dei Normanni che circondava tutta la zona del Castello. Da oggi si entrerà per visitare le sue magnifiche stanze (oggi museo di reperti di civiltà islamica) attraverso la «via dell'acqua».

Una lunga serie di vasche e di zampilli, un sebil con l'acqua che tracima per 136 metri, porteranno dritto all'ingresso del castello,alla sala della Fontana, attraverso il giardino costruito con precisione millimetrale e che racconta la storia della Sicilia attraverso le sue piante: non solo le palme, ma le tamerici, gli allori, il carrubo, gli olivi e i gelsomini e le arance amare, circondate dal rosamarino e dalla menta. Profumi mediterranei per entrare nella reggia che più di tanti altri monumenti è la sintesi delle civiltà che hanno attraversato la Sicilia. Soprattutto in quel periodo quando Palermo veniva chiamata Al azizla magnifica.

«Abbiamo iniziato a progettare nel 1986, su incarico di un assessore socialista, Turi Lombardo, ai tempi del pentapartito», racconta Salvo Lo Nardo, uno dei due architetti che, con Luigi Trupia, ha realizzato il giardino. Il terzo, Pippo Caronia, il grande professionista che ruppe gli schemi del restauro inserendo il cemento armato per «non imitare» ciò che c'era un tempo, è nel frattempo morto.Il finanziamento è arrivato dopo dieci anni nel 1996, con Luca Orlando sindaco. Burocracia fallimenti della ditta che lavorava, intoppi di ogni genere, nel 2004 la decisione del sindaco della Cdl, Diego Cammarata, di portare a termine i lavori.

Finalmente laddove c'era una discarica abusiva, nasce il parco di Al aziz. «Il nostro è un progetto nuovo - spiega sempre Lo Nardo - elaborato dopo tante discussioni con il nostro maestro, Pippo Caronia. L'acqua della Zisa quando fu costruita aveva un altro percorso: si raccoglieva nella sala grande e attraverso vari canali giungeva nella sala della Fontana, nella peschiera del giardino antistante sino alle terme costruite dietro il palazzo». Opere idrauliche nelle quali gli arabi furono maestri. Adesso, seguendo lo schema geometrico del Castello, a cui si sono aggiunti una fila di «dammusi» e la porta barocca della fontana Mursia, si è aggiunta una nuova opera, la via dell'acqua, costruita con tecniche e logiche degli anni 2000.

Una definizione architettonica comunque di chiara ispirazione islamica, che vuole riportare il Castello della Zisa (anche questo riaperto al pubblico solo dieci anni fa) allo spirito voluto dai suoi fondatori, Guglielmo il Buono e Guglielmo il Malo, che lo fecero costruire - loro, normanni, a maestranze arabe - e Federico II che lo abitò a lungo. Luogo di incontro di varie culture e diversi linguaggi. Non a caso dentro il palazzo è esposta una stele funeraria in quattro lingue, quelle parlate nel 1100 a Palermo: il greco, l'arabo, il latino, l'ebraico.



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Ampliando la noticia transcribo el texto que aparece en la web del Ayuntamiento de Palermo de febrero de 2.004 que ayuda a conocer la el jardín y su restauración:

Fuente:Ayuntamiento de Palermo


IL GIARDINO DELLA ZISA
TORNA ALL’ANTICO SPLENDORE

GIARDINO DELLA ZISA, INIZIATI I LAVORI DI RECUPEROCAMMARATA: “UN ALTRO PEZZO DI STORIA RITROVATO”


Palermo ritrova un pezzo della sua storia: il giardino annesso al “castello” della Zisa, frammento del mitico “Genoard” normanno. Oggi, infatti, il sindaco Diego Cammarata ha inaugurato il cantiere per il recupero del parco, a conclusione di una complessa vicenda culminata nella stipula di una transazione fra il Comune e la nuova ditta incaricata, la Sogea.

L’atto, già autorizzato con una delibera di Giunta comunale, consente di completare l’opera dopo anni di stop, dovuti ad una crisi finanziaria dell’impresa che aveva vinto la gara d’appalto, ma anche ad alcune controversie giudiziarie e a difficoltà burocratiche. L’avvio del cantiere, inoltre, rappresenta una soluzione concreta e definitiva anche ai disagi creati dalle condizioni di degrado in cui l’area era stata lasciata negli anni scorsi.

Alla cerimonia hanno partecipato l’assessore ai Lavori pubblici Lorenzo Ceraulo, l’assessore all’Ambiente Giovanni Avanti e il presidente della Quinta circoscrizione Umberto Lo Sardo, oltre ai dirigenti e tecnici comunali che si sono occupati del progetto.

Cammarata: uno spazio pubblico fruibile. “Il recupero del giardino della Zisa – afferma il sindaco Diego Cammarata – rientra fra le numerose iniziative che abbiamo avviato per restituire parti importanti della città antica al loro splendore e, soprattutto, alla libera fruizione dei cittadini. Come il patrimonio architettonico del centro storico, per il quale abbiamo varato un imponente piano organico di riqualificazione – sottolinea Cammarata – anche il parco della Zisa è un bene della città. Farlo rinascere significa ritrovare un prezioso tassello della nostra storia e della nostra cultura. Ed è molto significativo che questo momento giunga all’indomani del via libera alla gara d’appalto per il Parco d’Orleans, la prima grande villa che si realizza a Palermo da cinquant’anni a questa parte. Anche questo intervento, così come il progetto per far rivivere il giardino della Zisa, testimonia che il nostro programma di riqualificazione del territorio e di ampliamento degli spazi verdi in città sta avendo puntuale attuazione”.

“Con l’avvio del cantiere – aggiunge l’assessore ai Lavori pubblici, Lorenzo Ceraulo – daremo una soluzione vera anche ai disagi creati dalle condizioni di degrado in cui l’area era stata lasciata negli anni scorsi e che, purtroppo, si erano trascinate fino ai tempi recenti. Abbiamo portato a buon fine una procedura particolarmente complessa, che ha impegnato non poco gli uffici comunali, e presto la città potrà avere a disposizione un nuovo giardino pubblico, immerso in uno splendido scenario”.

Nel corso della cerimonia il sindaco Cammarata, parlando dei progetti infrastrutturali portati avanti dall’Amministrazione, ha anche annunciato che si prevede di completare entro il 30 aprile i lavori per il nuovo sottopasso di viale Regione Siciliana, all’incrocio con via Leonardo da Vinci (Piazza Einstein). Nelle prossime settimane verrà installato davanti al cantiere un tabellone attraverso il quale scandire il conto alla rovescia fino all’inaugurazione dell’opera.

Il giardino.

L’allestimento ricalcherà, in gran parte, l’originario disegno islamico. Peculiarità essenziale del progetto sono le numerose essenze mediterranee profumate che adorneranno la aiuole, tra cui zagare, allori e vari alberi da frutto. Oltre all’arredo a verde, saranno realizzati gli impianti di irrigazione e di illuminazione (quest’ultimo sarà composto da 236 punti luce, divisi equamente fra pali ad altezza d’uomo e faretti bassi disposti in modo da evidenziare i dettagli delle aiuole).
Inoltre, sarà portato a termine il recupero dei tredici dammusi, strutture in muratura costruite nell’epoca in cui la Zisa venne adibita a baglio agricolo. All’interno dei dammusi saranno allestiti punti d’informazione per i turisti e altri servizi. Previsti anche la ridefinizione dei vialetti (12 in tutto), il completamento della recinzione e il rivestimento della grande vasca centrale da 260 metri cubi di portata, la cui caratteristica sarà un leggero e costante movimento dell’acqua in superficie (cosiddetta “laminazione”). La superficie complessiva dell’area è di circa 30 mila metri quadrati.

L’importo dei lavori è di poco superiore ai 2 milioni di euro; il termine contrattuale per il completamento dell’opera è di 12 mesi. Nella primavera del prossimo anno, quindi, palermitani e turisti potranno tornare a godere pienamente del giardino, uno fra gli spazi urbani più suggestivi della città.

Risparmiati tempo e risorse. L’intervento di recupero viene eseguito dalla ditta Sogea in quanto ex associata dell’impresa appaltatrice Ro.Mi. (poi ribattezzata Quadrifoglio). Quest’ultima aveva intrapreso i lavori nel ’96, ma fu poi dichiarata fallita. Dopo un periodo di accurate verifiche, gli uffici comunali dei settori Opere pubbliche e Affari legali, che hanno curato il progetto e la procedura, hanno individuato la soluzione tecnico-giuridica per far proseguire l’originario rapporto contrattuale, predisponendo uno schema di transazione per far subentrare la ditta Sogea all’impresa capofila fallita.

In tal modo, l’intervento verrà effettuato alle stesse condizioni tecniche previste dal progetto iniziale ed è stato possibile anche evitare di bandire una nuova gara d’appalto, che avrebbe comportato un aggravio di spesa di oltre il 20 per cento e un notevole allungamento dei tempi. La stessa Sogea, peraltro, aveva fatto richiesta di subentro, dimostrando di aver maturato tutti i requisiti necessari, dei quali, in precedenza, non era in possesso.

A sovrintendere allo svolgimento dei lavori per conto del settore Lavori pubblici, diretto da Concetto Di Mauro, sarà il servizio Edilizia (dirigente l’architetto Valentina Vadalà). Ingegnere capo dei lavori è l’architetto Italia Cannella. La direzione dei lavori, invece, è affidata agli architetti Luigi Trupia e Salvo Lo Nardo, che hanno redatto il progetto insieme all’ingegnere Giuseppe Caronia.

Uno spicchio di Genoard normanno. Residenza estiva dei re normanni, fatta costruire da Guglielmo I e Guglielmo II fra il 1165 e il 1180, la Zisa trae il suo nome dall’arabo al-aziz (“la splendente”). In origine, l’area faceva parte del Genoard (“Paradiso della Terra”), il grande parco reale di caccia che si estendeva nella parte nord-occidentale della città. Al suo interno, appunto, tutti gli edifici – fra questi, anche la Cuba e il palazzo dell’Uscibene – erano circondati da floridi giardini con fontane e grandi vasche, utilizzate come peschiere. Modificata più volte nelle epoche successive – da qui il suo aspetto attuale – la Zisa rappresenta tutt’oggi un unicum nel bacino del Mediterraneo.

IL “CASTELLO”, DIMORA DEI RE NORMANNI

Nata come residenza estiva dei re normanni (la fecero costruire Guglielmo I e Guglielmo II fra il 1165 e il 1180), autentica culla di “ozi e sollazzi” di corte, il castello la Zisa appare, nel suo insieme, come un richiamo al paradiso coranico. Un riferimento, questo, che è possibile cogliere nel suo prospetto imponente, nella raffinata leggerezza degli ambienti e, appunto, nella sua posizione al centro di un vasto parco ricco di corsi d’acqua.

La Zisa rappresenta certamente un unicum in tutta l’area del Mediterraneo, visto che di analoghi edifici nordafricani rimangono, oggi, soltanto i ruderi. Nelle epoche successive alla sua edificazione, subì numerose modificazioni, alle quali deve l’aspetto attuale e l’impropria denominazione di castello. Dopo essere stata fortificata nel XV secolo, diventò prima un centro agricolo e poi, nel XVII secolo, residenza della famiglia dei Sandoval.

Nel salone principale, la Sala della Fontana, si può vedere come l’acqua sgorgasse dal pavimento e scorresse lungo la cabaletta all’esterno. Di Particolare interesse sono le tre muqarnas (volte a forma alveolare) in stucco e i mosaici bizantini, circondati da colonnine angolari, che raffigurano scene di caccia. Nel piano superiore, la Sala Belvedere, originariamente scoperta, aveva un invaso in marmo per la raccolta dell’acqua piovana.

IL GIARDINO DELLA ZISA IN CIFRE

Superficie complessiva: 30 mila metri quadratiPunti luce: 102 pali in ghisa e 134 faretti con stelo bassoDimensioni della vasca: metri 130 x 2 x 1, con una capienza di 260 metri cubiDammusi: 13Pavimentazione: 12 viali e vialetti, con 3.800 metri quadrati di pavimentazione autobloccante in calcestruzzo, 6.250 metri quadrati in battuto di tutina e 4.253 metri quadrati in piastrelle di cotto

LE ESSENZE VERDI

La sistemazione a verde del giardino della Zisa sarà realizzata con la messa a dimora di oltre sessanta varietà diverse di alberi da frutto, arbusti, rampicanti, cespugli e piante fiorite, in gran parte essenze mediterranee.
Ecco le principali essenze (nomi scientifici):
Ceratonia siliqua
Citrus aurantium
Olea europea
Prunus dulcis
Punica granatum
Morus alta
Mespilus germanica
Fraxinus Ornus
Cercis siliquastrum
Salix caprae
Ficus Carica
Nerium oleander
Santolina chamaecyparissus
Quercus ilex
Punica granatum tarantina
Tamarix gallica africana
Rosmarinus officinalis
Acanthus mollis
Lupinus
Arbutus unedo
Pistacia lentiscus
Phyllirea latifoglia
Vitex agnus cactus
Celtis australis
Papaver
Cupressus sempervirens
Juglans regia
Myrtus communis
Lavandula
Spartium Junceum
Salvia superba
Mentha
Phoenix daetylifera
Chamaerops humilis
Thimus
Rosa
Laurus nobilis
Pyracanta coccinea
Teucrium fructicans
Medicago arborea
Artemisia arborescens
Rhamus alaternus
Geranium
Narcissus Tazetta
Antirrhinam maius
Phoenix canariensis
Vinca minor e maior
Magnolia Grandiflora
Buxus sempervirens
Juniperus oxycedrus (Macrocarpa

Rampicanti: Jasminum officianalis – Lonicera – Passiflora quadrangularis – Bouganvillea Glabra – Edera – Bignonia – Glicine

::: Noticia generada a las 3:26 PM


 
Fuente: Ansa
Fecha:12-7-05

Maria de' Medici modella per Tacca

Restauro 'Dovizia' a Boboli, fa pensare alla principesca

(ANSA)- FIRENZE, 12 LUG - Il restauro della 'Dovizia' di Pietro Tacca, nel Giardino di Boboli di Palazzo Pitti, fa pensare a Maria de' Medici come possibile modella. 'Dagli studi effettuati in occasione del restauro - ha detto la direttrice del Giardino di Boboli - la Dovizia risulta essere statua molto somigliante a Maria de' Medici, con tratti giovani e idealizzati. E' una scoperta interessante che avviene proprio nel momento dell' apertura della mostra su Maria de' Medici al Museo degli Argenti'

::: Noticia generada a las 3:23 PM


 
Fuente: Roma.One
Fecha: 10-7-05


Giardino degli aranci, si riaccende la magia

Riapre al pubblico il romantico ritrovo dell'Aventino dopo un restauro, durato 7 mesi, sulle linee del progetto originario del Vico datato 1932. Riordinati i percorsi, rifatto anche il sistema di illuminazione. E tornano a fiorire le rose

Roma, 10 luglio 2005 - Riapre al pubblico, interamente restaurato, il Giardino degli Aranci all'Aventino. Dopo 7 mesi di restauro a cura del Servizio Giardini e della sovrintendenza comunale, il romantico ritrovo appare più ordinato e più bello. Il restauro è infatti avvenuto secondo il progetto dell'architetto De Vico nel 1932. Nel restauro sono stati eliminati i percorsi spontanei non rispondenti al disegno originale, integrati gli alberi di Aranci mancanti, mentre i vasi di oleandro sono stati sostituiti da conche in terracotta per agrumi, contenenti piante di limoni. Sono stati inoltre messi a dimora anche cespugli di rose antiche rampicanti e si e' provveduto alla messa in sicurezza dei cancelli d' ingresso e riassestato l'impianto di illuminazione, costituito da lampioni a lanterna.

Il sindaco Walter Veltroni, appa riapertura, ha annunciato che il 21 marzo 2006 sara' riaperta al pubblico, dopo restauri, Villa Torlonia con un teatro da cento posti, e la Limonaia nei prossimi mesi.

::: Noticia generada a las 3:18 PM




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